21 gennaio 2023: le Orme della Pantera

A Genova ci furono sicuramente, perché eravamo talmente tante e tanti che qualche pantera, per la legge dei grandi numeri c’era sicuro e perchè le vie per arrivarci furono le più diverse: tute bianche, mani bianche, cani sciolti, libere intelligenze, gruppi, gruppetti, gruppini, quadri di partiti e sindacati, quadri e basta. E soprattutto persone. E ugualmente vari furono i linguaggi e le culture politiche, tanto era grande il campo che cercammo di occupare. E dove se non nelle assemblee universitarie di dieci anni prima si era stati a scuola di democrazia partecipata? Da Puerto Alegre si chiamarono social forum e si potrebbe continuare, ma sarebbero già interpretazioni. E qualcuno potrebbe gridare: la linea, l’egemonia!
Accade a tutte quelle parole che diventano appelli, lettere aperte, manifesti programmatici. Ma non temete, questo proprio non lo è. O meglio, somiglia a quello a scuola, giusto per sapere chi c’è, perché le idee più avanzate, già all’epoca stavano in quell’incrocio stretto tra agire collettivo e presa di parola individuale. O meglio a titolo personale che era ed è proprio il contrario del non prendersi nessuna responsabilità, arte che tanti epigoni più o meno tardi, viceversa, sempre ha avuto.
Ergo verrà chi vorrà. Professoressa universitaria, ricercatore, maestra, sindaco, disoccupata, collaboratore scolastico, ministra, architetto, barman, regista, contadino, avanzo di galera, di cantiere, pensionata da giardino. Si guarderà i video, il film di Leonardo Celi, il meritorio lavoro di recupero delle immagini che, con pazienza, da un paio di anni a questa parte sta recuperando brandelli di memoria di una stagione tanto intensa, quanto rimossa, ascolterà e discuterà dei racconti di Genova e delle riflessioni che evocano, poi un poco da bere e tanto da ballare e cantare.
E sarebbe già bello, perché poi è vero che una domanda in realtà ci sarebbe: guerra nel cuore dell’Europa, riscaldamento globale, emergenza energetica, ambientale, economica una pandemia che ancora non se ne è andata del tutto via e che il nostro equilibrio mentale, se non quello fisico ha reso ancora più precario, analfabetismo culturale, a tacere di chi abbiamo oggi al governo. Ed a dimenticarsi che Genova era di Luglio, le Twin Towers di settembre ma sempre il 2001 era. Bush aveva appena stracciato Kyoto, forte del “colpo di stato” in Florida che gli aveva aperto le porte della Casa Bianca. In entrata, mica come l’istrione Trump in uscita, per quanto anche lui abbia ugualmente stracciato, per non sbagliare, gli accordi Parigi. E davanti a tutto questo cosa facciamo? Eccola la domanda.
Di luoghi in cui tornare a discutere davvero, ne avremmo dunque proprio un gran bisogno. Di riflessioni e di iniziativa politica forse anche di più. E quindi semplicemente rilanciare altre serate come questa che vi proponiamo del 21 gennaio, offrirle a quel vasto e variegato arcipelago di chi non ha smesso di indignarsi, impegnarsi, riflettere non sarà far tornare a ruggire la pantera, ma poco non sarebbe. E tanto più in questi giorni, quando il dispiacere e l’indignazione che ha accompagnato la conclusione di una esperienza importante e cara a tanti di noi come è stata quella di Odradek ci ricorda quanto sia vitale farlo. E non a caso ha generato naturalmente un’onda di solidarietà.
Perché i luoghi si possono anche chiudere, ma i semi gettati rimangono e prima o poi qualcosa rinasce.
Nell’attesa rimettersi semplicemente in movimento, perdersi meno di vista e seguire per un giorno almeno le orme della pantera, magari aiuta.
Vi aspettiamo al Tag…

Alessandro Natalini

2 pensieri riguardo “21 gennaio 2023: le Orme della Pantera”

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