di Andrea Guerra
Con grande piacere mi assumo l’onore e l’onere di aprire questo Blog, che spero si arricchisca presto di spunti utili ed interessanti.
Non dimenticate, in fondo, di lasciare un vostro commento.
Mi premeva di dire due parole sugli argomenti fin qui toccati, in varie sedi e su vari supporti.
L’associazione
Ben venga! Se c’è da amministrare anche quattro spicci, è meglio avere una associazione. Cerchiamo di farla il più aperta ed orizzontale possibile:
- Soci: i soci dell’associazione devono aver a qualche titolo partecipato ai giorni della Pantera. Più in là potremo anche allargare il concetto di “a qualche titolo”, anche per ragioni anagrafiche.
- Finalità: promuovere attività culturali il più possibile aperte al territorio, attività in cui i soci riverseranno le loro competenze e si avvarranno di contributi esterni.
- Principi fondativi: che so, la Costituzione italiana? Almeno finché non ce la cambiano da sotto al culo.
- Quota sociale: libera a sottoscrizione, senza fare differenza tra chi ha dato molto e chi ha dato il poco che poteva.
- Presidente e direttivo: scelti a sorte tra una rosa di candidati.
- Assemblea dei soci: le decisioni importanti vanno prese solo e sempre a livello assembleare, tre – quattro volte l’anno. Valutare la possibilità di far partecipare gli assenti per via telematica.
Alcuni dicono: perché avere l’associazione se ancora non sappiamo cosa farci? Io ribalterei il concetto: l’associazione è lo strumento che ci consentirà di focalizzare l’obbiettivo. Ognuno si sentirà libero di proporre temi, l’assemblea deciderà.
Mostra / convegno
Riprendo l’intervento di Roberto Grossi, apparso sia sulla chat sia da qualche parte sul sito (fosse stato un articolo qui ci sarebbe un link): raccontare i tre mesi della Pantera equivale a raccontare un fallimento, lui propone di allargare il campo agli anni ‘90, e raccontare una tragedia.
Ma la storia non è finita lì, è andata avanti, ed ora ci sono urgenze impellenti, problemi nuovi da affrontare. Di nuovo: venite avanti con le idee, l’assemblea deciderà.
Archivio
Parlo a titolo personale: le vignette dei graforibelli rimangono lì dove sono. Se mai capiterà di dover esporre gli originali, saranno piantonati da personale armato.
Altra storia se si dovesse produrre nuovo materiale devoluto dagli autori e venduto all’asta per alzare quattro spicci.
Conclusioni
Ecco, le mie quattro fesserie le ho dette, lasciate un commento se vi aggrada. Iscrivetevi al sito, fatevi dare le giuste credenziali e scrivete anche voi.
(:[)X (Andrea Guerra)